La società di oggi è in continua evoluzione e molto diversa anche solo da quella di 20 anni fa, in particolare per quanto riguarda le aspettative di vita e le problematiche degli anziani. Anche se si tratta di una società attenta agli anziani soli e che è orientata all’inclusione, non mancano i casi di esclusione, causati in modo particolare dall’innalzamento dell’età media della popolazione.

Oggi i ritmi frenetici della quotidianità rendono la gestione di questo aspetto dell’esistenza molto più tortuosa. L’estensione della vita media e l’aumento esponenziale della popolazione creano una domanda di servizi. Una richiesta alla quale la società non riesce a dar risposta esauriente.
Prestare attenzione e cure a un anziano disabile può così richiedere sforzi notevoli. Ma anche portare a gravi conseguenze personali.

Spesso chi è chiamato ad assistere un famigliare anziano ha, a sua volta, famiglia, magari con figli piccoli o adolescenti. In questa situazione, può risultare veramente difficile fare fronte a tutte le responsabilità familiari mantenendo l’equilibrio.
Patologie come la demenza senile possono causare nell’anziano gravi disabilità. Ma anche disturbi minori innescano forti perturbazioni in una situazione globale di profonda fragilità della persona.
Il legame di affetto familiare che lega alla persona malata spinge a dare tutto. A sacrificare ogni attimo della propria esistenza. Ma occorre agire con lucidità: per i caregiver i rischi in termini di salute e benessere psicologico sono dietro l’angolo.

La trappola più temibile è quella del burnout, una sindrome da esaurimento emotivo che si realizza quando lo stress diventa cronico, quando è così intenso da superare la capacità di resistenza della persona.
Il burnout può portare a una pesante riduzione dell’autostima o a veri e propri disturbi psichiatrici come ansia e depressione. E può fare ammalare il corpo: cefalea, dermatiti, ulcera e insonnia sono le manifestazioni più frequenti.

Come funziona la salute dell’anziano?

Quando un famigliare anziano, una persona con cui si condividono ricordi preziosi non è più indipendente, è normale attraversare una fase di smarrimento.
Durante questo periodo, la somma di più eventi dirompenti anche a livello familiare può gettare nello sconforto il caregiver. Questi può essere afflitto da uno stato di rassegnazione che gli impedisce di reagire.
Se siete in questa situazione, il vostro coinvolgimento emotivo può farvi perdere di vista limiti ed esigenze personali. Le questioni da seguire sono numerose. La loro complessità è così elevata che pensare di buttarsi a capofitto senza reti di sicurezza potrebbe non essere una buona idea.
Ma, prima di cadere vittime della fatica, è bene riflettere con obiettività e agire con pragmatismo. C’è sempre qualcosa che potete fare per migliorare la situazione e ridurre il peso delle responsabilità familiari che gravano su di voi.
Ecco alcuni consigli utili che possono aiutarvi se assistete un famigliare anziano.

APPROFITTATE DI UN SUPPORTO ESTERNO

Cercare un aiuto esterno all’ambiente familiare può sembrare un’espressione di disinteresse per il malato.
Ma non fatevi suggestionare: queste paure sono prodotte dalla nostra mente nelle situazioni di profonda stanchezza. Fanno parte di circuiti istintivi di sopravvivenza. Possiamo ascoltarle, ma non è detto che ci debbano condizionare nelle decisioni.
Identificare una o più persone che possono alleggerirvi del carico che ogni giorno grava su di voi può regalarvi nuove energie e nuova consapevolezza. Questa è una buona notizia per tutti coloro che vivono accanto a voi, a loro volta stimolati a partecipare al circolo virtuoso innescato.

DOTATEVI DEGLI STRUMENTI OPPORTUNI

Assistere un anziano non autosufficiente richiede reattività e prontezza su più fronti, oltre naturalmente a molta resilienza. Occorre essere informati sugli aspetti normativi, tenere i contatti con i medici. Ma anche occuparsi delle infinite questioni pratiche della quotidianità, gestire le tematiche familiari.
Per poter fare tutto, è necessario dotarsi di strumenti corretti.
L’anziano può andare incontro, anche in assenza di malattie serie, a progressiva perdita di autonomia. Il deterioramento delle funzionalità dei singoli organi e apparati può sfociare in una dipendenza sempre più stretta dalle persone che si occupano di lui.

Proprio chi gli è più vicino si sente spesso solo e impreparato. Affrontare l’incredibile numero di problemi che queste circostanze generano può essere davvero difficile. Ma esistono numerose soluzioni efficaci per ridurre il disagio di anziani e caregiver.

Ma non è finita qui. L’importanza della narrativa nella qualità di vita delle persone anziane, specialmente se affette da malattie croniche, è riconosciuta da tutta la comunità scientifica.
Di recente, oltre ai diari dei pazienti, hanno ottenuto grandi consensi sociali i racconti dei caregiver.

NON DIMENTICATEVI DI VOI

Se il tempo vi sembra un contenitore rigido impossibile da dilatare, non conoscete i vantaggi della pianificazione. Investendo un’ora ogni settimana potreste risparmiare ore preziose ogni giorno.
Pur compilando l’agenda con parsimonia, se inserite per primi doveri e impegni non vi resterà tempo per fare altro. Dovrete dire addio alla palestra, ma anche al caffè al volo con un’amica. Il segreto per costruire un planning completo senza trascurare le vostre esigenze è fissarle per prime. Solo così potrete renderle possibili.
Adesso, e solo adesso, potete annotare le attività ordinarie (familiari e non) che dovete compiere quotidianamente. Poi quelle straordinarie che vi capita di svolgere una tantum. Senza trascurare quelle che vi sembrano meno impattanti.
Continuate aggiungendo gli appuntamenti settimanali, cercando di occupare le caselle in maniera strategica.

OTTIMIZZATE LE SPESE

Ancora non è possibile usufruire dei benefici economici di specifici fondi. Ma sappiate che esistono diverse possibilità di risparmio sulle spese quotidiane per chi deve assistere un parente anziano.
In primo luogo, la legge offre l’opportunità di dedurre le spese mediche sostenute dall’anziano in sede di dichiarazione dei redditi. Il provvedimento include le spese per l’acquisto di farmaci.
Per ottenere gli sgravi fiscali è necessario conservare lo scontrino o la ricevuta dell’acquisto.
Le agevolazioni possono essere ottenute anche per l’acquisto di una macchina. Ma solo se questa viene usata in esclusiva o prevalentemente per il trasporto del portatore di handicap.
Inoltre, è prevista una detrazione IRPEF del 19% per le spese sostenute per la remunerazione di colf e badanti.

FONTE:

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