Il sonno è un elemento indispensabile per il nostro benessere e la qualità della vita.
È sempre più evidente che un sonno di qualità scadente interferisce con le nostre attività quotidiane quali concentrazione, memoria, umore, sensazione di benessere ed è causa di importanti patologie, soprattutto cardiovascolari.
La cura del sonno, o terapia del sonno, o ancora narcoterapia, è una tecnica che viene solitamente utilizzata per i pazienti che soffrono di nevrosi o di psicosi, che sono soggetti a stati di ansia e di melanconia, in particolare relazione ai disturbi del sonno.
Oggi la cura del sonno può dare ottimi risultati, anche senza ricorrere all’uso di psicofarmaci. Il sonno profondo mantenuto in tempi più prolungati può essere importante per poter alleviare una situazione di stress, per poter sentire meno il dolore fisico e, addirittura, per poter permettere alle fibre muscolari lese di rimettersi in sesto in maniera più veloce.
Nonostante i disturbi del sonno stiano diventando sempre più frequenti nella popolazione, nella maggior parte dei casi vengono sottovalutati e rimangono non diagnosticati. Oggi sappiamo bene che un buon riposo può aiutarci a rimanere in salute, sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico.
Dormire è un piacere ma anche un modo per mantenersi in salute. L’esperto del sonno Matthew Walker spiega perché dormire allunga la vita e, al contrario, la scarsità di sonno può portare alla comparsa di diverse malattie.
Matthew Walker è direttore del Centro per la Scienza del sonno umano (Università della California), un dipartimento che si impegna a comprendere il vero impatto del sonno sulla salute delle persone. L’esperto, in una lunga intervista apparsa sul The Guardian, ha raccontato i risultati di anni di studi sul sonno racchiusi poi nel suo libro “Why We Sleep”.
Walker è convinto che siamo alle prese con una “catastrofica epidemia di perdita di sonno” le cui conseguenze sono molto più gravi di quanto possiamo immaginare. L’insonnia e un riposo non sufficiente stanno aumentando infatti il rischio di cancro, malattie cardiovascolari e Alzheimer. Come ha dichiarato l’esperto: “Alcuni aspetti della nostra biologia non sono rimasti indenni dalla privazione del sonno”.
E i risultati scientifici parlano chiaro! Più di 20 studi epidemiologici su larga scala sono arrivati alle stesse conclusioni: più breve è il sonno, più breve è la tua vita. Per fare un solo esempio, gli adulti di età superiore ai 45 anni che dormono meno di sei ore a notte hanno una probabilità maggiore del 200% di avere un infarto o ictus durante la loro vita, rispetto a quelli che dormono sette o otto ore a notte.
La mancanza di sonno ostacola tra l’altro il controllo degli zuccheri nel sangue da parte del corpo e a lungo andare si diventa maggiormente sensibili all’aumento di peso. Il sonno ha poi un potente effetto sul sistema immunitario, non è un caso infatti che, quando abbiamo influenza, il nostro primo istinto è proprio quello di riposare di più.
Dormire poco in età adulta aumenta in modo significativo anche il rischio di sviluppare l’Alzheimer. Le ragioni di questo sono difficili da riassumere, ma in sostanza hanno a che fare con i depositi amiloidi (una proteina tossica) che si accumulano nel cervello di coloro che soffrono della malattia, uccidendo le cellule circostanti. Durante il sonno profondo, tali depositi vengono puliti dal cervello.
Secondo l’esperto, il mondo dovrebbe essere più consapevole dei reali rischi della mancanza di sonno e prendere sul serio la questione anche in ambito lavorativo. Molte volte, infatti, dietro ad uno scarso riposo vi sono particolari orari di lavoro così come il poco tempo libero che ci costringe a sacrificare qualcosa e spesso a farne le spese è proprio il sonno. Importanti cambiamenti per garantire un buon riposo a tutti andrebbero apportati nelle case, nelle comunità ma anche nei luoghi di lavoro.
Ma qual è la causa di questa generale mancanza di sonno? Lo scienziato spiega che la presenza costante di luce, confini sempre più labili tra lavoro e vita privata e l’individualizzazione della società sono responsabili di questo fenomeno. Ma non è tutto: vi è anche un certo “stigma del sonno”, dormire è infatti attualmente associato a pigrizia e debolezza.
Negli ultimi 75 anni i modelli di sonno sono cambiati, ha spiegato Walker. Nel 1942 solo l’8% della popolazione dormiva 6 o ancor meno ore per notte. Anche l’ansia fa molti danni e questo disturbo negli ultimi anni è particolarmente aumentato. Siamo una società che tende alla depressione e sostanze come alcool e caffeina, nemiche del sonno, sono alla portata di tutti.
Ma Walker è effettivamente fedele alle sue convizioni sul sonno. Questa la sua risposta:
“Prendo il mio sonno incredibilmente sul serio perché ho visto le cose come stanno. Una volta che si sa che dopo una sola notte di quattro o cinque ore di sonno, le cellule naturali killer – quelle che attaccano le cellule tumorali che appaiono nel tuo corpo ogni giorno – diminuiscono del 70%, o che una mancanza di sonno è legata al cancro dell’intestino, alla prostata e al seno, o addirittura che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato qualsiasi forma di lavoro a turni notturni come un possibile cancerogeno, come potresti fare altrimenti? “
Ricapitolando: senza sonno abbiamo una più bassa energia e ci esponiamo maggiormente alle malattie. Con il giusto sonno, invece, c’è vitalità e salute. Ricordiamocelo stasera e andiamo a dormire un po’ prima!
FONTE:
• https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/dormire-salute/
• https://www.magniflex.com/it/blog-article-it/curarsi-dormendo-la-narcoterapia