L’invecchiamento progressivo della popolazione nei paesi occidentali e l’elevata incidenza di ultrasessantenni avviati al trattamento dialitico regolare stanno focalizzando l’attenzione sulle nefropatie degli anziani e sulla fisiopatologia del rene senile.

Con l’avanzare degli anni si verifica una perdita lenta e costante di massa e di funzione del rene. Da qui, il termine di «senescenza renale» o rene senile. Con l’invecchiamento, le arterie che irrorano i reni si restringono. Così, non riuscendo più a essere rifornito a sufficienza di sangue, un rene di dimensioni normali tende a diventare più piccolo. Nelle persone dopo i 70 anni di età la massa renale si riduce fino al 30 per cento. A sua volta, l’insufficienza della “riserva funzionale” induce l’ipertensione che crea quindi un ciclo di ulteriori danni arteriosi, oltre all’ischemia renale.

Sintomi e cause
Le conseguenze dell’invecchiamento renale si manifestano con i seguenti segnali:

– ridotta capacità di espellere le scorie dal sangue
– disidratazione ( i reni eliminano troppa acqua e troppo poco sale)
– difficoltà nel controllo della minzione
– ridotto volume di urina nella vescica (per questo motivo gli anziani urinano con maggiore frequenza)
– muscoli della vescica iperattivi e più deboli
– incontinenza urinaria nelle donne in menopausa
– ipertrofia prostatica benigna (prostata ingrossata)

Più che il normale invecchiamento, sono le malattie la principale causa della perdita funzionale del rene in età avanzata. Tra le patologie più importanti che possono indurre la malattia renale cronica e successivamente l’insufficienza della funzione renale troviamo: diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2, ipertensione arteriosa, dislipedemie (livelli elevati di colesterolo e trigliceridi nel sangue), rene policistico,calcolosi renale, ipertrofia prostatica.

Gestione dell’invecchiamento renale
In presenza di fattori quali fumo, alimentazione ipercalorica e obesità, l’invecchiamento renale è più precoce e si accompagna ad alterazioni anatomiche e funzionali severe. Nelle condizioni più serie, il cattivo funzionamento dei reni rende necessario un trattamento sostitutivo, rappresentato dalla dialisi o dal trapianto di organo. Ma l’adozione di adeguati comportamenti legati in primo luogo alla dieta possono rallentare o aiutare a controllare meglio quest’esito estremo. Fondamentale una dieta bilanciata con poche proteine e poco sodio ma ricca di cibi integrali, legumi, noci, frutta (mele, pere, arance) e verdura che consentono più facilmente ai reni di espellere le tossine. Oltre all’alimentazione, però, è consigliato praticare una costante e regolare attività fisica di tipo aerobico.

Invecchiamento renale. Con il progredire degli anni intervengono generalmente importanti modificazioni strutturali dei reni che ne determinano una riduzione di peso, di volume, delle dimensioni globali e dello spessore della corticale.

Diagnosi di Malattia Renale nel paziente anziano

Negli ultimi 20 anni c’è stato un aumento delle Malattie Renali Croniche nella popolazione anziana e si è resa evidente la necessità di stabilire regole e linee guida precise e condivise per la diagnosi di Malattia Renale nel paziente anziano.

La diagnosi può non essere semplice e sono diversi i fattori che contribuiscono a renderla complicata, in quanto le modifiche strutturali e funzionali dei reni sono correlate alla presenza di comorbidità (più patologie nello stesso paziente, es. diabete) e all’età, considerando quanto è emerso nel corso del XXXVI Congresso Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana dove esperti hanno sottolineato l’importanza della distinzione tra età anagrafica ed età biologica: è la seconda che correla con le diverse patologie.

Per questo è stato recentemente pubblicato sul Journal of Nephrology un Position Paper condiviso dalla Società Italiana Nefrologia e Società Italiana di Gerontologia e Geriatria sulla diagnosi delle Malattie Renali nel paziente geriatrico.

 SONO MILIONI le persone affette da una malattia renale cronica nel mondo e ogni anno un numero elevato di persone muoiono per questa malattia. Per alcuni questa condizione evolverà fino all’insufficienza renale e quindi alla dialisi che attualmente riguarda 50.000 pazienti. Quasi un’epidemia descritta come silenziosa perché, nella maggior parte dei casi, quando i sintomi si manifestano, la malattia è in una fase molto avanzata.
Le funzioni essenziali dei reni

I reni sono organi vitali del nostro organismo. Eliminano le scorie e l’acqua in eccesso e controllano la pressione sanguigna e l’acidità del nostro corpo. La malattia renale cronica (CKD) è la graduale perdita della capacità dei reni di svolgere queste funzioni essenziali e può essere causata da pressione alta, diabete, obesità, fumo e altri fattori di rischio. Una persona su tre nella popolazione generale è a maggior rischio di contrarre la CKD. E anche se si stima che il 10% delle persone in tutto il mondo abbia una malattia renale cronica, le stime suggeriscono che 9 su 10 non sono consapevoli delle loro condizioni.
I ‘sorvegliati’ speciali

Diabetici, ipertesi e anziani sono i “sorvegliati speciali” perché più a rischio di sviluppare una malattia renale.

Tra i ‘sorvegliati speciali’ ci sono anche i giovani che bevono per divertirsi e sballarsi. “L’eccesso di bevande alcoliche, specialmente consumate in quantità è un noto fattore di rischio di insufficienza renale” spiega Luca Di Lullo, dirigente medico UOC Nefrologia e dialisi presso l’Ospedale Parodi Delfino di Colleferro. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a casi di giovanissimi per i quali è stata necessaria la dialisi per contrastare gli effetti di tossicità acuta delle bevande alcoliche. Oltre ai più noti effetti sul fegato il consumo di alcol sia acuto che cronico può compromettere la funzione dei reni che non riescono più a regolare la quantità di fluidi ed elettroliti nell’organismo”.
In bilico tra dialisi e trapianto

Quando la funzionalità renale è definitivamente compromessa le opzioni sono due: il trapianto e la dialisi. In pochi, tuttavia, sono elegibili al trapianto, tanto che oggi solo 6.000 pazienti sono in lista d’attesa per un rene. La dialisi può essere di due modalità: l’emodialisi, la classica terapia ospedaliera che prevede 3 sedute a settimana della durata di circa 4 ore, molto impattante sulla qualità di vita, o quella peritoneale a domicilio, vantaggiosa perché il paziente non è ospedalizzato, esegue il trattamento di notte, mentre dorme, senza interferenza con le sue attività quotidiane.

 

 

FONTE:

  • https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/03/13/news/malattie_renali_diabetici_ipertesi_e_anziani_sorvegliati_speciali_-221444142/
  • https://www.alleatiperlasalute.it/over/il-rene-senile-come-cambia-dopo-i-60-anni#:~:text=Con%20l’avanzare%20degli%20anni,irrorano%20i%20reni%20si%20restringono.

 

Pin It on Pinterest